Ultimi giorni della cestovia della MarmoladaIeri sopralluogo della Commissione provinciale di Trento per il nuovo impianto, protesta a Pian Fiacconi
Via, da domenica, la vecchia cestovia della Marmolada. L’anno prossimo sarà costruita la nuova cabinovia che salterà Pian dei Fiacconi per salire fino al Rifugio Ghiacciaio della Marmolada. E poi? L’arrivo a Punta Rocca, naturalmente, attraversando il ghiacciaio con un’altra funivia, direttamente in concorrenza – anche se i trentini preferiscono parlare di complementarietà – con la funivia Malga Ciapela-Punta Rocca, della società di Mario Vascellari. L’assalto alla Marmolada, dunque, è lanciato.
Per il momento si ferma ai 2.655 metri del Rifugio Marmolada che si trova 29 metri più in quota del rifugio Pian dei Fiacconi. È qui la stazione di arrivo della cestovia che, in funzione dal 1974, chiuderà definitivamente domenica, dopo 45 anni. Ieri sono saliti i componenti della Commissione tecnica provinciale di Trento per verificare lo sviluppo del progetto della telecabina, per completarne la valutazione e dare il parere definitivo.
Alex Mahlknecht, amministratore delegato della società Funivie Fedaia Marmolada, ha spiegato che il nuovo impianto porterà 500 persone l’ora, disporrà di 17 cabine chiuse, 10 posti l’una, che consentiranno un po’ a tutti di salire, compresi i genitori con il passeggino. La sua velocità sarà di 3,5 metri al secondo, il doppio rispetto alla cestovia.
L’investimento? I rumors dicono 10 milioni di euro. La Provincia di Trento potrebbe intervenire, in un’area depressa com’è considerata la Marmolada, con un’integrazione contributiva fino al 60 per cento. Il Comune di Canazei, nel cui territorio si sviluppa questa parte della Marmolada, ha all’approvazione una variante al Piano regolatore generale che consente un ulteriore ampliamento delle infrastrutture sciistiche della Marmolada, senza porre limiti. Ieri si è presentato alla Commissione, presenti i dirigenti della società Fedaia Marmolada, Guido Trevisan, che conduce da anni il rifugio Pian dei Fiacconi.
«Il nuovo impianto ci bypasserà, a 4 metri dalle finestre del rifugio, e questo – lo capirete anche voi – sarà un danno irreparabile». Chi, infatti, arriverà più su di una trentina di metri, 10 minuti a piedi, difficilmente tornerà indietro per recarsi in rifugio, magari poi per risalire. L’Amministrazione comunale di Canazei spiega, nei suoi elaborati, che la nuova zona di arrivo è più sicura dal punto di vista valanghivo. Ma Trevisan sostiene, dati alla mano, che a Pian dei Fiacconi non ci sono mai stati problemi. L’impianto parte da Passo Fedaia, dove il Comune sta organizzando nuovi parcheggi. Ma la grande paura, sia della Val Pettorina che, in particolare degli ambientalisti, è che l’arrivo della telecabina sia prodromo alla conquista dei 3300 metri di Punta Rocca.
Ripetutamente, nel passato, il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, aveva detto che ne avrebbe guadagnato anche il Bellunese, territorio in cui scende una buona parte della pista da sci. Ma da Malga Ciapela si è sempre obiettato che questa, invece, sarebbe una iattura. Da qui l’opposizione sia del Bellunese che del Veneto. Non è escluso, poi, che all’arrivo della cabinova al Rifugio Marmolada venga attivato un grande punto di ristoro, se non addirittura di alloggio che, trovandosi su un balcone da incanto, finirebbe per catturare escursionisti e turisti agli altri esercizi e rifugi.
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